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Ammassi Stellari Globulari






Gli Ammassi Globulari sono concentrazioni sferiche di stelle localizzate poco al di fuori della nostra galassia; sono anche tra gli oggetti più antichi che si conoscano, con stelle aventi un'età media superiore ai 10 miliardi di anni. Ruotano intorno al centro della galassia e la loro origine e connessione con l'evoluzione della galassia stessa non è ancora ben chiara. Sembra che qualunque galassia nell'universo, che abbia una massa sufficiente, sia dotata di un alone di ammassi globulari che la circonda.
Il numero di ammassi globulari noti per la nostra galassia è poco meno di 150; alcune galassie supergiganti possono avere più di 10.000 ammassi globulari che le circondano. Il numero di stelle di cui sono composti vanno da qualche centinaio a centinaia di migliaia, concentrate in uno spazio relativamente piccolo; così le stelle più interne all'ammasso si trovano ad essere molto vicine le une alle altre. La potente forza gravitazionale che lega le stelle nell'ammasso fa sì che siano strutture estremamente stabili e compatte. Questi oggetti celesti si trovano tutti molto lontano dalla Terra e, tranne per qualche rara eccezione, non sono visibili a occhio nudo; è comunque sempre necessario un telescopio per risolverli nelle stelle che li compongono.






MESSIER 2 (M2) AQR - NGC 7089

 



L'ammasso globulare Messier 2, localizzato nella costellazione dell'Acquario (Aquarius) a 3.600 anni-luce dalla Terra. Il diametro reale di questo oggetto è di circa 150 anni luce e contiene almeno centocinquantamila stelle.
Fu osservato per la prima volta dall'astronomo italiano Giovanni Domenico Maraldi(1709 - 1788) Astronomo italiano, nel 1727 si trasferì a Parigi dove divenne membro dell'Accademia delle Scienze Francese nel 1731. Osservando la cometa De Chéseaux nel 1746 con Jacques Cassini, scoprì due "stelle nebulose", che furono in seguito identificate come ammassi globulari, M15 e M2. Nel 1772 fece ritorno in Italia, a Perinaldo, dove morì nel 1746 e riscoperto in modo indipendente nel 1760 da Charles Messier(1730 - 1817) Astronomo francese, famoso per aver compilato un catalogo di 110 oggetti, contenente alcune delle nebulose e ammassi stellari più appariscenti di tutto il cielo, che porta il suo nome; pubblicato per la prima volta nel 1774, nelle intenzioni dell'autore il catalogo doveva essere di aiuto ai cacciatori di comete, come lo stesso Messier, a distinguere gli oggetti dall'apparenza diffusa ma fissi nel cielo, che potevano essere scambiati per comete. che però lo identificò come una nebulosa senza stelle, a causa del suo telescopio di potenza limitata e qualità non elevata; William Herschel (1738 - 1822) Astronomo, fisico e compositore tedesco naturalizzato inglese. Il padre, musicista della fanteria hannoveriana, riuscì a trasmettere la passione per la musica a tutti i figli, tranne la primogenita. A quattordici anni, ultimati gli studi presso la scuola della guarnigione, William entrò a far parte della banda del padre e, poco dopo lo scoppio della guerra dei sette anni, lasciò il servizio militare per emigrare con il fratello Jacob in Inghilterra. Qui, in pochi anni, riuscì a conquistarsi una solida reputazione come solista e insegnante di musica. Da autodidatta, iniziò lo studio dell'astronomia e, nel 1776, cominciò a costruire i suoi primi telescopi. Nel 1781 scoprì il pianeta Urano e compì degli studi fondamentali sulla distribuzione delle stelle e sulla forma della nostra galassia. Scoprì inoltre anche due dei satelliti di Urano, Titania e Oberon, e due lune di Saturno: Mimas ed Encelado., nel 1783, fu in grado di risolvere l'ammasso nelle stelle che lo compongono, paragonandole ad un pugno di sabbia finissima


28/06/2019 23:31 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6Pro
Camera CCD QHY8L raffreddata a -15 gradi centigradi, esposizione 10 minuti a BIN 1x1.







Carta di riferimento per l'ammasso aperto Messier 2, in formato pdf, come pubblicata su Free Chart Star nella sezione dedicata agli oggetti facenti parte del catalogo di Messier.






MESSIER 5 (M5) SER - NGC 5904

 



Ammasso Globulare nella costellazione del Serpente (Serpens), Messier 5 si trova a circa 24.500 anni-luce dalla Terra e ha un diametro di 165 anni luce; è uno dei più grandi ammassi globulari conosciuti e contiene circa mezzo milione di stelle al suo interno. Si tratta anche di uno dei più antichi, con una età stimabile a circa 13 miliardi di anni. La sua forza gravitazionale è così forte che può strappare via delle stelle dal bordo più esterno della nostra galassia.
Fu scoperto nel 1702 dall'astronomo tedesco Gottfried Kirch(1639 - 1710) Astrono tedesco, lavorò in gioventù come redattore di calendari in Sassonia e in Franconia, per poi intraprendere gli studi in astronomia a Jena prima e successivamente, sotto l'insegnamento di Johannes Hevelius, a Danzica. Nel 1667 Kirch pubblicò calendari e costruì diversi telescopi e strumenti ottici. e nel 1764 Charles Messier lo aggiunse al suo catalogo di oggetti celesti non stellari, classificandolo però come una nebulosa; solo nel 1791 l'astronomo William Herschel fu in grado di risolverlo in stelle ed identificarlo correttamente come un ammasso globulare.


16/04/2017 23:15 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6Pro
Camera CCD ATIK 16 IC.







Carta di riferimento per l'ammasso aperto Messier 5, in formato pdf, come pubblicata su Free Chart Star nella sezione dedicata agli oggetti facenti parte del catalogo di Messier.






MESSIER 10 (M10) OPH - NGC 6254

 

Alla distanza di 14.300 anni-luce dal nostro pianeta, nella direzione della costellazione dell'Ofiuco, si trova l'ammasso globulare Messier 10. Ha un diametro reale di 83 anni luce e dalla Terra le sue dimensioni apparenti sono all'incirca pari a 2/3 di quello della Luna Piena vista ad occhio nudo. La sua età sembra essere di circa 11 miliardi di anni.
Scoperto anch'esso da Charles Messier nel 1764, anche in questo caso non lo riconobbe però per la sua reale natura, descrivendolo come:

Nebulosa priva di stelle nella cintura di Ofiuco, vicino alla 30a stella di questa costellazione [...] Questa nebulosa è bella e rotonda, può essere vista solo con difficoltà in un ordinario telescopio da tre piedi.

Anche in questo caso, l'oggetto fu risolto in stelle da William Herschel.


31/03/2012 23:30 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6Pro
Camera CCD ATIK 16 IC.







Carta di riferimento per l'ammasso aperto Messier 10, in formato pdf, come pubblicata su Free Chart Star nella sezione dedicata agli oggetti facenti parte del catalogo di Messier.






MESSIER 13 (M13) HER - NGC6205

 



Con una magnitudine apparente di 5.8 Messier 13 è l'Ammasso Globulare più luminoso dell'emisfero boreale, quasi visibile già a occhio nudo da luoghi privi di inquinamento luminoso. Distante più di 23.000 anni luce dalla Terra, ha un diametro reale di 165 anni luce e dovrebbe contenere almeno mezzo milione di stelle al suo interno; la sua età dovrebbe oscillare tra i 12 ed i 14 miliardi di anni.
La densità stellare nella sua parte centrale è tale che le stelle potrebbero addirittura collidere tra di loro.
Messier 13 fu osservato per la prima volta da Edmond Halley(1656 - 1742) Astronomo, matematico, fisico, climatologo, geofisico e meteorologo inglese. Uno dei maggiori astronomi di tutti i tempi, il suo nome e' indissolubilmente legato alla cometa di cui scoprì la periodicità. nel 1715 e fu incluso da Charles Messier nel suo catalogo nel 1764; il primo a riuscire a risolverlo in stelle e a capire la sua vera natura fu, ancora una volta, William Herschel.
Nel 1974 dal radiotelescopio di Arecibo (Porto Rico, USA) fu inviato un messaggio radio in direzione di Messier 13, diretto verso ipotetiche civiltà extraterrestri.


20/04/2018 22:37 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6Pro
Camera CCD ATIK 16 IC, esposizione 10 minuti.







Carta di riferimento per l'ammasso aperto Messier 13, in formato pdf, come pubblicata su Free Chart Star nella sezione dedicata agli oggetti facenti parte del catalogo di Messier.






MESSIER 14 (M14) OPH - NGC 6402

 



Nella costellazione dell'Ofiuco si trova l'ammasso globulare Messier 14; situato a una distanza di 30.000 anni-luce dalla Terra, il suo diametro reale è di 100 anni-luce e dovrebbe contenere almeno quattrocentomila stelle. La sua magnitudine apparente è pari a 7,6m e la concentrazione di stelle al suo interno appare più bassa rispetto ad altri suoi analoghi ammassi globulari. Al suo interno sono state rintracciate almeno 70 stelle variabili Stelle la cui luminosità apparente cambia nel tempo: possono presentare variazioni che vanno da pochi millesimi a quasi venti magnitudini, in periodi che vanno da frazioni di secondo ad alcuni anni. La variazione può essere causata sia da un effettivo cambiamento nella luminosità emessa, sia da un cambiamento nel quantitativo di radiazione che raggiunge la Terra tra le e nel 1938 apparve anche una Nova Una nova (al plurale novae) è un'enorme esplosione nucleare causata dall'accumulo di idrogeno sulla superficie di una nana bianca, che fa sì che la stella diventi molto più luminosa del solito. La parola nova può indicare sia la causa del fenomeno sia la stella stessa al momento dell'esplosione. nel suo interno.


27/05/2017
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6Pro
Camera CCD ATIK 16 IC, esposizione 30 minuti.







Carta di riferimento per l'ammasso aperto Messier 14, in formato pdf, come pubblicata su Free Chart Star nella sezione dedicata agli oggetti facenti parte del catalogo di Messier.











MESSIER 15 (M15) PEG - NGC 7078

 



Uno dei più grandi e meravigliosi degli ammassi globulari visibili dalla Terra, localizzato nella costellazione di Pegaso a una distanza di 33.600 anni-luce dalla Terra. Il diametro angolare apparente di Messier 15 è circa la metà delle dimensioni della Luna Piena vista ad occhio nudo, ma il suo diametro reale è di ben 175 anni-luce.
Scoperto dall'astronomo Giovanni Domenico Maraldi che aveva già identificato un oggetto simile, Messier 2, nel 1746, fu aggiunto da Charles Messier nel suo famoso catalogo solo nel 1764.
Insieme alle centinaia di migliaia di stelle in esso contenute, ci sono alcuni oggetti molto particolari, come 112 oggetti facenti parte di una particolare categoria di stelle variabili, che variano la loro luminosità in archi temporali che possono anche essere di qualche giorno, in un modo piuttosto regolare. Queste oscillazioni luminose sono dovute a variazioni fisiche che avvengono all'interno della stella: la categoria a cui appartengono la maggior parte dei 112 oggetti è quella delle RR LyraeTipo di stelle variabili che prendono il nome dal prototipo della categoria, la stella RR Lyrae appunto. Sono stelle in fase di fusione centrale di elio in carbonio e ossigeno, soggette a pulsazioni radiali periodiche alle quali corrisponde una variazione di luminosità modulata dal ciclo di pulsazione stessa e quindi, anch'essa, periodica., mentre almeno una appartiene alla classe delle Cefeidi Un tipo di stella gigante che pulsa radialmente, aumentando e diminuendo il suo diametro, la temperatura e la luminosità con un periodo che può variare da poche ore a centinaia di giorni. Il nome deriva dalla stella prototipo di questa classe di oggetti, δ Cephei. Sono utilizzate per la determinazione delle distanze di stelle e galassie in quanto esiste una precisa relazione tra il loro periodo di variazione luminosa e la loro luminosità assoluta.. Sul totale poi delle stelle variabili, otto sono delle PulsarStelle di neutroni residuo di esplosini stellari (Supernovae) che emettono intesi fasci di radiazioni con periodi brevissimi ed estremamente regolari., ovvero stelle di neutroni: questi esotici oggetti celesti sono i residui dell'esplosione di una stella (Supernova) in cui una grande quantità della materia della stella sopravvissuta all'esplosione si trova sotto forma di neutroni compressi entro una piccola sfera di pochi chilometri di diametro. Per dare un'idea del grado di densità di questo tipo di oggetti si immagini l'intera massa del nostro Sole, che normalmente occupa lo spazio di una sfera di 1.4 milioni di km di diametro, compressa in una minuscola area di una decina di km di diametro soltanto. Tra le tante peculiarità delle stelle di neutroni c'è anche la presenza di un potentissimo campo magnetico e, per molte di loro, l'emissione di intensi flussi di radiazione elettromagnetica che vanno dai raggi gamma e i raggi X, attraverso tutto lo spettro visibile fino alle onde radio. Una stella di neutroni che emette tali radiazioni è chiamata Pulsar, con periodi di variazione nei flussi, che corrisponde al periodo di rotazione effettivo intorno al proprio asse, da pochi secondi fino a centesimi di secondo. In Messier 15 sono state trovate due pulsar e, in aggiunta, una fonte indipendente di radiazione X.
Le peculiarità di questo ammasso globulare non sono però finite: al suo interno è stata scoperta anche una nebulosa planetaria, altra chiara traccia dell'esplosione di una stella, chiamata Pease 1. L'età di Messier 15 dovrebbe essere di circa 13.2 miliardi di anni e l'ammasso sembra essere interessato ad un fenomeno di contrazione, chiamato core collapse. Essendo composto da centinaia di migliaia di stelle, concentrate in un relativo piccolo spazio, le stelle centrali tendono ad attrarsi l'una all'altra e le stelle più esterne sembrano espandersi; è anche possibile che nel cuore di questo ammasso globulare si stia formando un massiccio buco nero. In questo senso le emissioni di raggi X potrebbero essere un'evidenza indiretta di questo ipotetico oggetto.


28/06/2019 23:45 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6Pro
Camera CCD QHY8L raffreddata a -15 gradi centigradi, esposizione 10 minuti a BIN 1x1.







Carta di riferimento per l'ammasso aperto Messier 15, in formato pdf, come pubblicata su Free Chart Star nella sezione dedicata agli oggetti facenti parte del catalogo di Messier.






MESSIER 22 (M22) SGR - NGC 6656

 



Nella costellazione del Sagittario si trova Messier 22, quinto ammasso globulare in ordine di luminosità visibile dalla Terra. Situato piuttosto vicino a noi per un oggetto del suo tipo, solo 10.400 anni-luce, ha un diametro di circa 97 anni-luce e quindi le sue dimensioni apparenti sono equivalenti a quelle della Luna Piena vista ad occhio nudo.
Al suo interno troviamo qualcosa come centomila stelle, di cui una trentina variabili in luminosità anche nell'arco temporale di poche ore e una nebulosa planetaria, residuo dell'espulsione violenta degli strati superficiali di una stella giunta quasi al termine della sua evoluzione. La presenza di una nebulosa planetaria all'interno di un ammasso globulare è un fenomeno abbastanza raro, registrato finora solo in un altro caso, quello di Messier 15.
L'ammasso fu scoperto da Abraham Ihle (1627 - 1699) Astronomo tedesco, noto principalmente per la scoperta dell'ammasso globulare Messier 22 mentre osservava Saturno nella costellazione del Sagittario. nel 1665 ed incluso molto più tardi da Charler Messier nel suo catalogo di oggetti celesti.
È abbastanza facile da identificare anche con l'ausilio di un binocolo, a patto di avere a disposzione una nottata limpida e priva di inquinamento luminoso, occorre comunque un telescopio per poterlo risolvere nelle stelle di cui è composto.


20/06/2020 21:41:32 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6Pro
Camera CCD QHY8L raffreddata a -15 gradi centigradi, esposizione 20 minuti a BIN 1x1.







Carta di riferimento per l'ammasso aperto Messier 22, in formato pdf, come pubblicata su Free Chart Star nella sezione dedicata agli oggetti facenti parte del catalogo di Messier.






MESSIER 30 (M30) CAP - NGC 7099

 



Facilmente rintracciabile nel cielo con un buon binocolo, Messier 30 è un ammasso globulare che si trova nella costellazione del Capricorno, a 26.000 anni-luce dal nostro pianeta. Con un diametro di 76 anni luce la sua parte centrale è estremamente densa di stelle e ha iniziato una fase di collasso, già osservata in altri ammassi globulari. Scoperto e catalogato da Charles Messier nel 1764, fu risolto in stelle per prima volta da William Herschel.


18/07/2020 22:29:23 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6Pro
Camera CCD QHY8L raffreddata a -15 gradi centigradi, esposizione 20 minuti a BIN 1x1.







Carta di riferimento per l'ammasso aperto Messier 30, in formato pdf, come pubblicata su Free Chart Star nella sezione dedicata agli oggetti facenti parte del catalogo di Messier.






MESSIER 71 (M71) SGE - NGC 6838

 



Messier 71: uno dei più strani e atipici ammassi globulari noti. Fino agli anni '70 era classificato come un ammasso aperto ma, non appena furono disponibili nuovi e più sofisticati metodi di osservazione ed analisi, fu possibile identificarlo come un ammasso globulare. Le stelle non appaiono concentrate come in un normale ammasso globulare e non ha un aspetto sferico; appare relativamente giovane rispetto alla media, ovvero da 9 a 10 miliardi di anni e contiene solo 13.000 stelle sparse in una spazio di soli 27 anni luce. Messier 71 è localizzato nella costellazione della Freccia (Sagitta) ad una distanza di 12.000 anni-luce dalla Terra. All'interno dell'ammasso è presente anche una stella variabile, nota come Z Sagittae, non visibile ad occhio nudo anche se si tratta di una stella gigante che varia in luminosità con un periodo abbastanza regolare di circa 190 giorni.


28/05/2020 21:54 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6Pro
Camera CCD QHY8L raffreddata a -15 gradi centigradi, esposizione 20 minuti a BIN 1x1.







Carta di riferimento per l'ammasso aperto Messier 71, in formato pdf, come pubblicata su Free Chart Star nella sezione dedicata agli oggetti facenti parte del catalogo di Messier.






MESSIER 72 (M72) AQR - NGC 6981

 



Messier 72 si trova all'interno dei confini della costellazione dell'Acquario, quasi a confine con il Capricorno. Si può individuare anche con un binocolo 10x50 e con un cielo limpido; apparira' però sempre come una piccola chiazza nebulosa, in quanto occorrono telescopi medio-grandi per poterlo risolvere in stelle.
Fu scoperto da Pierre Méchain (1744 - 1804) Astronomo e geodeta francese. il 29 agosto 1780; il 4 ottobre dello stesso anno fu osservato anche da Charles Messier che lo incluse nel suo catalogo. È uno degli oggetti del catalogo Messier più lontani, trovandosi ad almeno 53.000 anni-luce dalla Terra; il suo diametro reale è di circa 90 anni-luce e appare essere relativamente giovane, in quanto sono presenti alcune stelle blu al suo interno, oltre a un gruppetto di stelle variabili del tipo RR Lyrae.


21/06/2020 00:28:58 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6Pro
Camera CCD QHY8L raffreddata a -15 gradi centigradi, esposizione 10 minuti a BIN 1x1.







Carta di riferimento per l'ammasso aperto Messier 72, in formato pdf, come pubblicata su Free Chart Star nella sezione dedicata agli oggetti facenti parte del catalogo di Messier.











MESSIER 80 (M80) SCO - NGC 6093

 



Messier 80 è uno dei più densi e compatti ammassi globulari tra quelli noti, localizzato a 32.000 anni luce dalla Terra, nella direzione della costellazione dello Scorpione. Al suo interno si trovano diverse giovani stelle giganti blu, cosa inusuale per un ammasso globulare, normalmente formato da stelle molto antiche. Una possibile spiegazione per questo fenomeno è che alcune delle stelle all'interno dell'ammasso abbiano perso i loro involucri gassosi piu' esterni, a causa delle intense forze gravitazionali esistenti e forse anche a causa di collisioni stellari. La perdita di materia da alcune stelle potrebbe averne alimentato altre, con una sorta di rigenerazione stellare, cambiando di fatto la loro storia evolutiva.
Il 21 maggio 1860 una Nova brillò dentro Messier 80. Una Nova è una stella arrivata agli stadi finali della sua evoluzione, che espelle in maniera repentina e violenta i suoi strati gassosi più esterni. Questo oggetto fu chiamato T Scorpii e raggiunse una luminosità di molte volte maggiore quella dell'intero ammasso.
Messier 80 fu scoperto il 4 gennaio 1781 da Charles Messier e inizialmente classificato come una nebulosa, fu solo William Herschel, quattro anni più tardi, a riconoscerlo come un ammasso globulare e a darne una descrizione accurata.


18/05/2007 21:55 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6Pro
Camera CCD ATIK 16 IC.







Carta di riferimento per l'ammasso aperto Messier 80, in formato pdf, come pubblicata su Free Chart Star nella sezione dedicata agli oggetti facenti parte del catalogo di Messier.






MESSIER 107 (M107) OPH - NGC 6171

 



La storia della scoperta di Messier 107 è abbastanza curiosa: individuato per la prima volta da Pierre Méchain nel 1782, fu subito dopo osservato da William Herschel e da Charles Messier, quest'ultimo però non lo incluse nel suo catalogo; non fu nemmeno osservato successivamente in quanto veniva ritenuto di scarso interesse. Fu aggiunto al catalogo Messier solo nel 1947 da Helen Sawyer Hogg (1905 - 1993) Astronoma canadese naturalizzata statunitense, nota per i suoi studi sugli ammassi globulari e per le sue pubblicazioni sulla storia dell'astronomia., si tratta quindi di un oggetto addizionale non facente parte del catalogo originale.
Si trova nella costellazione dell'Ofiuco, ad una distanza di 20.900 anni-luce e ha un diametro di 60 anni-luce, quindi le sue dimensioni apparenti sono di circa 3 primi d'arco. È uno degli ammassi con il grado più basso di concentrazione di stelle.


21/04/2018 00:31 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6Pro
Camera CCD ATIK 16 IC, esposizione 10 minuti.







Carta di riferimento per l'ammasso aperto Messier 107, in formato pdf, come pubblicata su Free Chart Star nella sezione dedicata agli oggetti facenti parte del catalogo di Messier.






NGC 6287 OPH

 



Nella costellazione di Ofiuco, a una distanza di 30.000 anni-luce, si trova questo debole ammasso globulare classificato come NGC 6287, scoperto da William Herschel nel 1784. Potrebbe essere uno degli oggetti più antichi finora conosciuti, con una età che potrebbe sfiorare i 14 miliardi di anni.


01/04/2012 01:08 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6Pro
Camera CCD ATIK 16 IC.








Carta di riferimento per l'ammasso aperto NGC 6287, in formato png, come pubblicata su The Sky Live






NGC 6934 DEL

 



Nella costellazione del Delfino, a una distanza di circa 52.000 anni luce, si trova l'ammasso globulare NGC 6934, scoperto da William Herschel il 24 settembre del 1785. A causa della grande distanza dalla Terra l'ammasso ha una debole luminosità apparente, venti volte meno luminoso della più debole stella osservabile ad occhio nudo, sotto un cielo privo di inquinamento luminoso; tuttavia complessivamente questo oggetto contiene una massa equivalente a quasi trecentomila stelle come il nostro Sole.


27/05/2017
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6Pro
Camera CCD ATIK 16 IC, esposizione 20 minuti.







Carta di riferimento per l'ammasso aperto NGC 6934, in formato pdf, come pubblicata su Free Chart Star nella sezione dedicata agli oggetti facenti parte del catalogo di Messier.






NGC 7006 DEL

 

img/globularcluster/

Un altro oggetto nella costellazione del Delfino e ancora più lontano nello spazio e nel tempo: l'ammasso globulare NGC 7006 si trova ad una distanza di ben 137.000 anni luce dalla Terra, nella parte esterna dell'alone che avvolge la nostra Galassia. Pur essendo stata stimata una massa complessiva pari a circa trecentomila volte quella del nostro Sole, la grande distanza lo rende un oggetto con una luminosità molto debole, circa 100 volte inferiore a quella di una singola stella al limite della visibilità a occhio nudo.

Passando il mouse sopra l'immagine verrà evidenziata una piccola legenda: questo piccolo accorgimento risulta particolarmente utile quando si viuole mettere in evidenza alcune particolari caratteristiche, presenti nella foto, che meriterebbero una maggiore attenzione ma che non sono immediatamente percepibili. Viene messa in evidenza un piccolissimo e debolissimo oggetto sul bordo destro in basso dell'immagine; quella fioca luce è in realtà una galassia senza nome, con solo un numero di catalogo per identificarla: MCG+03-53-011 come indicata dalla freccia. La sua presenza nell'immagine era del tutto inaspettata, vista la sua debolissima luminosità; la distanza di MCG+03-53-011 è pari a circa 378 milioni di anni luce, quindi quando è partita la luce registrata in questa immagine il nostro pianeta si trovava nel periodo DevonianoNella Scala dei tempi geologici il Devoniano è il quarto dei sei periodi in cui è suddivisa l'era del Paleozoico. Il Devoniano è compreso tra 416 e 359 milioni di anni fa, preceduto dal Siluriano e seguito dal Carbonifero.Alla fine del Devoniano scomparve circa il 60% delle specie allora viventi, in seguito ad una estinzione di massa che alcuni studiosi attribuiscono, come quella dei dinosauri nel Cretaceo, all'impatto di un asteroide con la Terra.. A quei tempi il mondo era molto diverso da quello che conosciamo oggi, sia per nell'aspetto sia nella sostanza; la forma e la disposizione dei continenti era completamente differente e si stavano sviluppando i primi insetti senza ali. Dal punto di vista personale dell'autore questa foto rappresenta una sorta di frontiera; si tratta infatti dell'oggetto più lontano che l'autotre sia riuscito finora a fotografare.


16/06/2012 22:58 UT
Telescopio Schmidt-Cassegrain diametro 200mm, lunghezza focale 2000mm (f/10)
Montatura EQ6Pro
Camera CCD ATIK 16 IC.







Carta di riferimento per l'ammasso aperto NGC 7006, in formato pdf, come pubblicata su Free Chart Star nella sezione dedicata agli oggetti facenti parte del catalogo di Messier.






Ricostruzione di un paesaggio del Devoniano, come rappresentato dall'illustratore francese Édouard Riou noto anche per aver illustrato sei novelle di Jules Verne (immagine da Wikipedia)











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